3d-pidocchi
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scritto da Luca Cognolato
illustrato da Giorgia Castiglioni
formato

cartonato, 14,8x21,5 cm, illustrazioni in scala di grigio

età 9+
pagine

160

prezzo

€ 12.90

ISBN

9788836140473

Io non ho i pidocchi

UNA STORIA CHE TI FARÀ RIDERE, RIDERE DI NUOVO E RIDERE ANCORA. E MAGARI SENTIRTI UN PO’ MENO SOLO. E AH, SÌ, GRATTARTI LA TESTA.

Hugo NON HA i pidocchi. Che sia chiaro.
Quelle che gli si agitano fra i capelli sono intelligenze aliene, sbarcate sul suo cranio non si sa bene perché. Ovviamente, lui è l’unico a saperlo, anche perché comunicano solo con lui.
Ora, la vita di Hugo era già abbastanza un casino prima, quando doveva gestire solo i suoi genitori, quella inqualificabile specie di bullo di Bratt, e una cronica incapacità di rivolgere la parola alla bellissima Dyleen.
Adesso che ha un intero equipaggio di minuscoli, invadenti, belligeranti alieni che comunica con lui telepaticamente, è tutto ancora più complicato.
O forse… no?

 

LO HA LETTO PER NOI…

GUIDO SGARDOLI (autore di “The Stone. La settima pietra”, Piemme, vincitore del Premio Strega Ragazze e Ragazzi)

Non è facile avere 11 anni e frequentare la prima media.
Se poi non hai amici e tra i piedi ti ritrovi sempre un bullo simile a Bratt (e come aggravante sei perdutamente innamorato di una ragazza che non ti si fila per niente) allora le cose si fanno davvero difficili. Tuttavia una mano può sempre arrivare… dall’alto. È proprio quello che accade a Hugo quando si ritrova sulla testa una piccola squadra di alieni dalle sembianze pidocchiose, scesa sulla Terra a causa di un guasto all’astronave e capace di comunicare telepaticamente con lui. Nonostante i genitori di Hugo, gli insegnanti e i compagni di classe lo emarginino come un appestato (credendolo infestato dai pidocchi), la vita del ragazzino prende una piega decisamente nuova e del tutto imprevista.
La divertente storia scritta da Luca Cognolato e ben illustrata da Giorgia Castiglioni fa quello che ogni buona storia dovrebbe fare: svagare, divertire, interessare. Insomma è una di quelle storie in cui ce la si spassa, per così dire. Si ride, dunque (soprattutto delle mirabolanti, fantasiose, strampalate immagini mentali che i minuscoli alieni inviano al cervello di Hugo), ma, con uguale naturalezza, si riflette. E questa è un’altra cosa che una buona storia, senza sfacciati proclami, dovrebbe saper fare. L’importanza dell’amicizia è il tema principale di Io non ho i pidocchi e non fa nulla se gli amici sono alieni imbranati che vivono sul cuoio capelluto, bisogna pur partire da qualche parte, no? E così, al nuovo viaggio interstellare che attende i piccoli visitatori, corrisponde un nuovo viaggio (molto terrestre) per il nostro giovane eroe, capace finalmente di relazionarsi con la ragazza per cui sbava, con i suoi genitori e perfino con quel mostro di Bratt, che in fondo in fondo non è poi tanto male.
Ora scusatemi, ma dopo essermi tanto divertito vado a farmi controllare la testa da qualcuno: ho un certo prurito e mi stanno arrivando strane immagini… So cosa state pensando e quindi chiarisco: io NON ho i pidocchi!

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